Il Sasso di Dante

E’ ormai nota la supremazia di Dante Alighieri nel linguaggio del periodo storico in cui ha dato il meglio di se stesso, in letteratura fiorentina e italiana più in generale.
I luoghi danteschi a Firenze sono assai noti per coloro che della cultura fiorentina e della storia dantesca hanno ormai dimestichezza e passione.
Non sarà quindi sfuggita la più “famosa” delle storielle ed aneddoti che circolano intorno alla sua figura, che immagino tramandata per secoli così come in realtà è successa; non si badi alle parole ma al senso.
Quindi, oltre ai conosciutissimi luoghi danteschi come il Battistero di San Giovanni, il Palazzo del Bargello, la Casa, la Chiesa di Santa Croce ecc… esiste il “Sasso di Dante”.

Lo possiamo far riferire, come il luogo in cui il sasso esisteva, nella parte della piazza del Duomo in basso alla facciata di una casa, posta fra piazza delle Pallottole e via dello Studio.
Si trovava nel luogo tra due attuali negozi ed è segnalato da una lastra di marmo corniciata, nella quale è scolpito a chiare lettere: “SASSO DI DANTE”.
Questo sasso, si tramanda, fosse il luogo nel quale l’Alighieri solesse riposarsi e che nell’attesa guardasse la costruzione della Cattedrale. Si narra, a testimonianza dell’eccezionale memoria del sommo poeta, che un giorno mentre era seduto ed assorto nei propri pensieri sul solito sasso, passò di lì qualcuno e gli chiese:- “Oh Dante, icchè ti piace di più da mangiare?”
– “l’ovo” – rispose Dante.
L’anno dopo, la stessa persona curiosa, ripassò di li e ritrovò Dante ancora seduto sul suo sasso preferito, sempre assorto e pensieroso e gli chiese:- “co’ icchè?”
– e Dante: “co i’ sale!”

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