Il raggio traente diventerà realtà?
Un tempo accessorio indispensabile per chi volesse attrarre astronavi come l’Enterprise, oggi il raggio traente potrebbe diventare realtà grazie alle ricerche di uno scienziato israeliano, più vicino alla meta della NASA.
Essere presi in un raggio traente, sorte toccata anche ad astronavi famose come il Millennium Falcon o l’Enterprise, non è un’esperienza che si ricorda volentieri, specialmente se chi ti attira inesorabilmente è un megacattivo come Darth Vader o peggio ancora la Collettività Borg.
Rimasto confinato sino a oggi nelle pagine dei romanzi di fantascienza o al grande schermo, sembra che il raggio traente stia per diventare realtà. Sebbene la NASA stia studiando da alcuni anni tre differenti metodi per ottenere l’effetto di trazione, sembra che le ricerche di Mordechai Segev, del Technion (Israel Institute of Technology), siano più vicine al successo.
Gli studi del fisico israeliano si basano su fenomeno definito “pressione di radiazione negativa”, teorizzato nel 1967 dal fisico russo Victor Veselago e caratteristico di una categoria di sostanze, dette “metamateriali”. Queste sostanze hanno indice di rifrazione negativo, e sono state già impiegate per ottenere cappe di invisibilità parziale e lenti praticamente prive di distorsioni.
Secondo lo studioso israeliano i metamateriali potrebbero essere sostituiti con cristalli che presentino il fenomeno detto birifrangenza, ovvero indici di rifrazione diversi a seconda della direzione di entrata della luce nel materiale. Mettete un cristallo di calcite, specialmente la varietà detta spato d’Islanda, su un giornale, e improvvisamente l’immagine si raddoppierà.
L’uso di materiali con diversi tipi di birifrangenza disposti a “sandwich” permetterebbe di ottenere una pressione negativa, e quindi un effetto di trazione, in pratica il concetto di vela solare rovesciato.
Al contrario degli studi della NASA, il metodo di Segev non è applicabile nello spazio, in quanto permetterebbe di attirare oggetti piccolissimi come batteri, cellule o singoli atomi, ma potrebbe rivelarsi molto utile in campo medico, dove già “pinzette ottiche” vengono impiegate per spingere oggetti molto piccoli.
Ma chissà che prima o poi non si arrivi a un raggio traente abbastanza potente da attirare un’astronave, in tal caso l’importante sarà trovarsi dalla parte giusta del raggio.
Fonte – Innovationtoronto.com, Giampaolo Rai, 11 luglio 2012
La NASA prepara il raggio traente a fasci di Bessel
L’anno scorso, la NASA stava esaminando tre possibili “raggi traenti” le tecnologie oggetto di valutazione dovevano essere impiegate su un robot o su veicoli spaziali in orbita. Al momento, il terzo di questi, che ha coinvolto l’uso di un fascio di Bessel, esisteva solo sulla carta. I ricercatori dell’Agenzia di Singapore per la Scienza, Tecnologia e Ricerca (A * STAR) hanno dimostrato come un raggio traente può essere realizzata nel mondo reale anche se su scala molto piccola.
Haifeng Wang della A * STAR Data Storage Institute e colleghi hanno studiato le proprietà dei fasci di Bessel, che, a differenza dei raggi laser normali, non vengono riflessi o propagati. Mentre la luce viene normalmente dispersa all’indietro quando un raggio laser colpisce una piccola particella nel suo percorso, spingendo la particella in avanti, il gruppo A * STAR ha mostrato teoricamente che la luce dispersa da un fascio di Bessel su una particella molto piccola non è sufficiente ad andare in avanti. Ciò significa che la particella viene tirata verso l’osservatore.
Il team dice che la quantità di forza motrice nel fascio dipende da vari fattori, tra cui le proprietà elettriche e magnetiche delle particelle. Wang dice che tale tecnologia può avere applicazioni reali.
Anche se è impossibile realizzare un raggio traente per spostare persone ed oggetti in quanto servirebbe tanta energia che rischierebbe di danneggiare l’oggetto, si può utilizzare questa tecnologia su scale più piccole come la manipolazione cellulare in quanto la forza necessaria per queste non deve essere grande.
Fonte – Techrumors.it, 25 maggio 2012
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