Intervista a RadioPadania su gli UFO di Stalin e il crash di Roswell
Enrico Baccarini© – Stamattina, alle ore 11.30, l’amico giornalista ed ufologo Alfredo Lissoni ci ha intervistato su Radio Padania per il suo consueto programma Speciale UFO su la farsesca nuova ipotesi scaturita dal libro di Anne Jacobsen che vorrebbe l’UFO Crash di Roswell come il frutto di esperimento di guerra psicologica voluto direttamente da Stalin.
Ne avevamo parlato recentemente (quì) e in quest’ultimo periodo abbiamo recuperato diversi documenti che a breve riposteremo su ENIGMA. Ma veniamo ai contenuti dell’intervista.
Secondo quanto proposto dalla Jaconsen attraverso il suo libro “Area 51: An Uncensored History of America’s Top Secret Military Base” l’incidente di Roswell sarebbe stato in realtà un piano ordito e voluto dal dittatore russo per disorientare la macchina bellica americana nel precipuo obiettivo di distoglierli e distrarli da velleità militaresche ed egemoniche antisovietiche.
Per realizzare tutto ciò Stalin avrebbe attinto a quella tecnologia recuperata dalla Germania nazista dopo la disfatta del III° Reich, nello specifico ai velivoli progettati dai Fratelli Horten. Come gli Stati Uniti, attraverso il Progetto Paperclip, erano riusciti ad aggiudicarsi uomini e tecnologie alla fine del II° conflitto mondiale, così avevano fatto i Russi.
L’Horten 229, il velivolo che la propaganda sovietica avrebbe utilizzato come falso UFO di Roswell
Stalin avrebbe chiesto quindi ai suoi sottoposti di creare un vero e proprio strumento di guerra psicologica, un finto UFO con al suo interno esseri alieni per distrarre gli USA da una maggiore presenza sullo scenario internazionale. Credendo di possedere realmente un velivolo alieno gli Stati Uniti, nell’ottica di questa visione staliniana del caso Roswell, sarebbero stati troppo impegnati per proseguire la loro corsa agli armamenti.
Una tesi assurda, paradossale, che offende il buon senso comune e la stessa logica storica. Anzitutto si chiama in causa un Joseph Mengele, purtroppo noto medico della morte nazista, come autore delle deformazioni dei corpi inseriti in questo falso velivolo sovietico. Come la storia ci insegna Mengele ebbe talmente coraggio dei crimini contro l’umanità commessi da fuggire e far perdere le sue tracce in Sud America subito dopo la fine della guerra, Come poteva trovarsi in Russia? Si parla poi di ali volanti sovietiche desunte dagli studi dei fratelli Horten! Bene, ma gli amercianipossedevano i loro Northrop a tutta ala già da qualche anno e li sperimentavano con qualche insuccesso iniziale causa i motori inadatti a sostenere la pesantezza del velivolo. Questi stessi velivoli, come l’YB-49, iniziarono a dimsotrare le loro potenzialità solo 3 mesi dopo Roswell! E’ difficile pensare che i Russi possedessero capacità tecnologiche maggiori degli Stati Uniti, paese che aveva investito buona parte delle proprie risorse per lo sviluppo di nuove tecnologie.
Nel 1991 il fisico nucleare ed ufologo Stanton Friedman scoprì un ulteriore dato interessante. Il periodo a cavallo tra gli anni ’40 e i ’50 vide, nel triangolo nucleare americano (Nuovo Messico) una concentrazione quantomeno sbalorditiva di spie russe? Volevano controllare il loro esperimento? Probabilmente sapevano che l’US Air Force aveva recuperato un velivolo non convenzionale e bramavano capire a sapere di cosa si trattava.
Stalin stesso creò una commissione presieduta dal padre dell’astronautica russa Koriolev per capire se gli UFO fossero stati un’arma statunitense. Il verdetto? Non era loro tecnologia e non si riusciva a capire qualche fosse l’origine di questo fenomeno…
Potremmo continuare a disquisire e confutare l’assurda tesi della Jacobsen, e forse lo faremo, per il momento queste semplici informazioni ci dicono quanto puerile e sterile sia diventata la disinformazione dei nostri tempi.
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